Fulvio Ervas al Fusinieri

Come si insegna a scuola?

Al Fusinieri non mancano occasioni di studio tra i banchi o nei vari laboratori dell’Istituto; inoltre l’Istituto vuole offrire occasioni di formazione ai ragazzi per stimolare la loro curiosità e fornirgli informazioni che permettano loro di costruire un pensiero critico.

Un’occasione molto particolare è stata l’incontro dei ragazzi delle quinte con lo scrittore Fulvio Ervas che, come ex docente, è riuscito ad appassionare i ragazzi e sensibilizzarli sulla situazione ambientale.

Il professor Ervas, nell’ideare il suo ispettore Stucky, protagonista dei suoi gialli, come “Finché c'è prosecco c'è speranza” oppure “La giustizia non è una pallottola”, ha raccontato come è nata l’idea di creare questo protagonista: da un lato dare importanza al territorio (“ogni città ha un suo ispettore”), dall’altro sensibilizzare sulla questione ambientale.

Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che l’autore ha stimolato la riflessione nei ragazzi facendoli ragionare su come si sia impennata la crescita della popolazione. Infatti, dagli 8 miliardi di persone attuali si stima, secondo il rapporto pubblicato da UNFPA ( Fondo delle Nazioni Unite), che si raggiungeranno quasi i 10 miliardi nel 2050, un dato che renderà insufficienti le risorse prodotte dalla terra. A conferma di questo, il professore ha raccontato quanto oggi lo sfruttamento del terreno sia già ai massimi livelli; già dopo il secondo dopoguerra, quando ci fu un’impennata della popolazione, ci fu la “rivoluzione verde” che portò il frumento da 18/20 quintali l’ettaro a ben 60/70 quintali odierni, per non parlare del mais che quadruplicarono, da 60 quintali l’ettaro si passa oggi a produrre ben 200 quintali l’ettaro…

Pertanto l’unico modo per sfamare la popolazione, destinata a crescere velocemente, è la deforestazione, ma questa comporta un aumento dell’anidride carbonica che porterebbe a ripercussioni climatiche disastrose per l’umanità.

Ecco allora che viene naturale domandarsi se si sta facendo qualcosa per tutto questo? La risposta, drammaticamente, l’ha data il professore: NO!

Infatti il concetto di ecologia è dal 1866 che fu introdotto dal biologo tedesco Haeckel ma nessun ragionamento lungimirante fu fatto. L’Italia nel 1912, con Giacomo Luigi Ciamician propose la fotosintesi come possibile soluzione ma neppure lui fu ascoltato. Ed ancora nel 1970, Nicholas Georgescu-Roegen, rammentò a tutti che l’economia è sottoposta ai limiti della fisica pertanto non si poteva fare quello che si voleva ma bisognava guardare la terra… ma neppure lui fu ascoltato …

E noi oggi cosa facciamo?

Il professore ha ricordato alla platea, attonita dai dati, come ognuno di noi costituisca la storia, cercando di conoscere, capire e aiutare i nostri governanti a programmare un futuro più promettente di quello che ad oggi si prospetta.

Per aiutare i ragazzi ad approfondire l’argomento, il professore ha consigliato la lettura del libro “Il pianeta dei frigoriferi. Segnali dal futuro del cibo” di Mauro Balboni per far si che questa generazione sia strutturalmente ambientalista e non occasionalmente, perché c’è bisogno di un’epoca in cui noi prendiamo atto di questa situazione e programmiamo un futuro migliore.

Una bella occasione di crescita come cittadini attivi!

Ecco allora che un plauso va alla professoressa Lorena Xompero per aver organizzato quest’occasione di crescita ed alla collega Alessandra Pranovi ma anche all’intero corpo docente che, guidati della dirigente Maria Rosa Puleo, credono che la formazione non sia solo didattica ma anche occasioni di ascolto e confronto con il mondo esterno.